Si legge alla veneta ma ha volutamente un significato simbolico anche in inglese (to raise significa far crescere, mettere in contatto) l’iniziativa Raìse – Festival delle migrazioni dedicata alla riscoperta delle proprie radici, al come usarle per metterci in connessione.
L’iniziativa, nata nel contesto del bando #liberacreativita promosso dal Progetto Giovani del Comune di Treviso ha riempito di eventi culturali e artistici il centro storico per due giorni (2 e 3 dicembre 2023). Passeggiate performative, musica, proiezioni, visite guidate e dibattiti in scena tra il Museo di Santa Caterina, la Pizzeria Piola e le vie del centro storico. Il progetto ideato e organizzato dai gruppi GRA-Grande Raccordo Ambientale, FilRouge e Associazione Agorà, ha visto la partecipazione di altri soggetti del territorio, come IntegrArt, Ailuros, Becco Giallo Editore, Orient Experience, La Chiave di Sophia.
Obiettivo dichiarato del festival è quello di vivere l’arte come forma di inclusione per raccontare e provare in prima persona cosa significa vivere lontani dalla propria terra d’origine, dai propri affetti, dalle proprie radici per riscoprirle, ampliarle e metterle in connessione con la comunità.
Per raggiungere l’obiettivo, sono state tante le iniziative promosse all’interno dei due giorni:
👉“Radici inclusive – museo, incubatore di inclusione sociale”, che ha permesso di visitare il Museo Civico di Santa Caterina con l’associazione IntegrArt, regalando ai partecipanti l’opportunità di vivere in prima persona l’inclusione sociale e culturale, grazie alle persone richiedenti asilo di IntegrArt provenienti da diversi Paesi del mondo, che guideranno i visitatori tra i tesori dell’arte locale in lingua inglese, francese e bambara.
👉“Parti?”, spettacolo di teatro danza, curato da FilRouge, esperienza poetica che ha accompagnato i numerosi spettatori attraverso i desideri, i dubbi, le paure e gli entusiasmi che l’essere umano vive al momento della partenza; sempre se può esistere un momento preciso ed esatto in cui cuore, testa e passi iniziano ad essere altrove.
👉“I am the passenger”, passeggiata performativa a cura di Ailuros, un vero e proprio viaggio sensoriale attraverso la città, l’incontro tra un viaggiatore e il suo ospite, per vivere il territorio con uno sguardo straniante e riscoprire il paesaggio urbano con altri occhi. È stata l’occasione di attraversare il centro storico nei panni di un altro – uno straniero, un immigrato, un viaggiatore –, ascoltando in cuffia un paesaggio sonoro, fatto di voci e musica, che ha accompagnato il pubblico a chiedersi che cosa significa sentirsi a casa. La drammaturgia è nata dalla raccolta di testimonianze di persone straniere che hanno raccontato come vedono i luoghi in cui ora abitano, lavorano e che frequentano e quali relazioni li lega a spazi, architetture, persone e comunità.
👉“Radici inclusive: tra lavoro e vita di comunità”, talk a più voci sui temi del lavoro, sull’intermediazione illegale e lo sfruttamento dei lavoratori nelle fabbriche, sulle vulnerabilità nelle migrazioni, sul lavoro di cura svolto da collaboratrici e assistenti familiari nelle case delle famiglie italiane e sulle occasioni di socialità offerte dall’arte e dalle associazioni culturali, per riprendersi un po’ di quelle radici che attraversando il mondo si fanno inclusive. 👉 Proiezione del docufilm “Trieste è bella di notte” di Andrea Segre, Matteo Calore e Stefano Collizzolli, una narrazione efficace e senza fronzoli dei flussi migratori, uno sguardo alle storie e ai percorsi attraverso cui si dipana l’immigrazione nord-orientale verso l’Italia.
RAISE è stato promosso dall’Assessorato alle Politiche Educative, Giovanili e Pubblica Istruzione all’interno del bando #Liberacreatività e gestita dal Progetto Giovani del Comune di Treviso con il coordinamento della Cooperativa La Esse.